Carla Accardi

Trapanese di nascita, nel 1944 Carla Accardi decise d’iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove conobbe il collega e compagno di vita Antonio Sanfilippo. Nel 1946, dopo aver frequentato per alcuni mesi l’Accademia di Belle Arti di Firenze, Accardi e Sanfilippo si trasferirono a Roma, dove conobbero Pietro Consagra e Giulio Turcato, artisti con cui intrapresero quello stesso anno un viaggio studio a Parigi, insieme anche a Ugo Attardi e Alfiero Maugeri. L’anno successivo, Accardi realizzò il suo primo quadro astratto, intitolato Scomposizione e sempre lo stesso anno, insieme ad Attardi, Consagra, Piero Dorazio, Giovanni Guerrini, Achille Perilli, Sanfilippo e Turcato, diede vita al Gruppo Forma e all’unico numero della rivista-manifesto del gruppo: Forma 1.
A partire dal 1948, Carla Accardi cominciò a presentare le sue opere in importanti mostre personali e collettive, nazionali e internazionali. Quello stesso anno, per esempio, prese parte per la prima volta alla XXIV edizione della Biennale di Venezia, oltre che alla mostra Arte astratta in Italia all’Art Club di Roma. Al 1950, invece, risalgono le prime mostre personali alla Galleria Numero di Firenze e alla Libreria l’Age d’Or di Roma. Negli stessi anni, Accardi prese parte alle principali rassegne del giovane astrattismo italiano, promosse in Italia dall’Art Club, fra le quali la mostra Arte d’Oggi al Palazzo Strozzi di Firenze e Arte astratta e concreta in Italia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Il lavoro di Accardi, fino al 1952, si articolò nell’ambito della Pittura Concretista, recepita a Parigi. Nel 1953, invece, si assiste ad un viraggio nella ricerca della pittura segnica dell’artista, verso l’articolazione di figure i cui toni colorati, si muovono principalmente nella palette delle terre, come per esempio nell’opera Animali Immaginari.
L’anno successivo, Accardi compì un importante incontro con il critico francese, Michel Tapié, il quale la inserì tra i protagonisti della sua teorizzazione dell’art autre, e in mostre da lui curate tra il 1954 e il 1959 come, ad esempio: Individualités d’aujourd’hui (1955) o Structures en devenir (1956), senza considerare le personali alla Galleria Stadler a Parigi nel 1956, e alla Galleria Notizie di Torino 1959.
Tra le partecipazioni a mostre di rilievo collettive, si menzionano: la mostra organizzata sull’Isola Tiberina dalla Rome-New York Art Foundation da Frances McCann (1957) e una personale alla Galleria La Salita (1959).  Negli stessi anni, invece, tra le personali si ricordano: una mostra alla Galleria dell’Ariete di Milano e una alla Galleria L’Entracte di Losanna.
Ormai Carla Accardi aveva stabilito la propria maturità artistica, nonché l’importante ruolo che si era guadagnata all’interno della pittura segnica internazionale. Tuttavia, gli anni Sessanta si dischiusero all’insegna di notevoli cambiamenti stilistici: il segno infatti mutò struttura e il colore acquistò toni molto più vivi. Così, le prime opere fortemente cromatiche furono esposte alla Parma Gallery di New York e alla New Vision Centre Gallery di Londra nel 1961. Nel 1964 fu nuovamente invitata, questa volta con una sala personale, alla XXXII edizione della Biennale di Venezia.
Questi sono anche gli anni in cui prendono corpo i primi lavori realizzati su sicofoil: un materiale plastico trasparente, mai usato prima in ambito artistico. Ecco quindi che nacquero opere come Tenda (1965), Ambiente Arancio (1967) e Triplice tenda (1969-71). Le sperimentazioni su sicofoil continuarono anche nel corso del decennio successivo, e tuttavia con colori meno forti, talvolta con un’occasionale prevalenza dei toni pastello. Alla metà degli anni Settanta, il sicofoil venne ricoperto da intrecci che privilegiano il supporto, rendendo il telaio protagonista. Sempre in questi stessi anni, e in particolare nel 1976, Carla Accardi fu nuovamente presente alla XXXVII Biennale con Triplice tenda. Gli anni Ottanta, si aprono con un ulteriore passaggio: Accardi tornò infatti alla tela, spesso lasciata grezza, e animata da segni molto grandi sui quali può prevalere anche un singolo colore. Da questo punto in poi, inoltre, le mostre personali dedicate all’artista si susseguirono senza sosta: nel 1983 fu alla Pinacoteca Comunale di Ravenna e al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, nel 1987 fu nuovamente invitata alla XLIII Biennale di Venezia con un’intera sala, nel 1988 alcune sue opere furono esposte alla Italian Art in the 20th Century alla Royal Academy of Arts di Londra.
Nel 1994, il Castello di Rivoli le dedicò un’ampia retrospettiva, e sempre nello stesso anno prese parte alla rassegna The Italian Metamorphosis 1943-1968 al Guggenheim Museum di New York.
Gli anni 2000 si aprirono, invece, con due importanti mostre antologiche al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (2002) e al Macro di Roma (2004), mentre nel 2009 alcune opere di Accardi e Fontana vennero esposte alla Sperone Westwater Gallery di New York. Nel 2011 si aprì alla Fondazione Puglisi di Catania Carla Accardi. Segno e trasparenza.
L’artista, infine, scomparve a Roma all’inizio del 2014.
Le opere di Carla Accardi sono conservate, tra gli altri, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Mart di Rovereto, il Mambo di Bologna, il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli e il Palazzo Reale di Milano.

Bibliografia scelta

  • Lancioni D., Bonani P. (ed.), Carla Accardi. Roma: Quodlibet, 2024.
  • Celant G., Carla Accardi. La vita delle forme. Milano: Silvana Editoriale, 2011.
  • Celant G., Carla Accardi. Milano: Edizioni Charta, 1999.
  • Lonzi C., Carla Accardi, in XXXII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Venezia: Biennale Internazionale d’Arte, 1964.
  • Venturi L., Nuove tendenze dell’arte italiana. Roma: Rome-New York Art Foundation, 1958.

Bibliografia scelta

  • Lancioni D., Bonani P. (ed.), Carla Accardi. Roma: Quodlibet, 2024.
  • Celant G., Carla Accardi. La vita delle forme. Milano: Silvana Editoriale, 2011.
  • Celant G., Carla Accardi. Milano: Edizioni Charta, 1999.
  • Lonzi C., Carla Accardi, in XXXII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Venezia: Biennale Internazionale d’Arte, 1964.
  • Venturi L., Nuove tendenze dell’arte italiana. Roma: Rome-New York Art Foundation, 1958.

Oro d’Italia, New York

24 ottobre - 23 novembre 2019

Oro d’Italia

13 aprile – 13 luglio 2019