Cy Twombly

Cy Twombly nasce a Lexington, Virginia (USA), il 25 aprile 1928. Inizia ad interessarsi all’arte da adolescente, seguendo tra i quattordici e i diciotto anni i corsi di Pierre Daura, pittore spagnolo riparato a Parigi durante la Guerra Civile Spagnola, ma sposato con una donna di Lexington. Tra il 1948 e il 1951 frequenta la School of the Museum of Fine Arts di Boston – dove l’Espressionismo Tedesco è la corrente artistica più studiata-, la Washington and Lee University di Lexington e l’Art Students League di New York, dove incontra Robert Rauschenberg. In questi anni, Twombly si interessa principalmente al Dada e al Surrealismo, ama le opere di Kurt Schwitters, Chaïm Soutine e Lovis Corinth, oltre ai lavori di Alberto Giacometti e Jean Dubuffet. A New York, poi, ha modo di familiarizzare con le opere di Jackson Pollock, Mark Rothko, Barnett Newman, Clyfford Still e Robert Motherwell alla Betty Parsons e alla Samuel Kootz Gallery, così come con Willem de Kooning e Franz Kline alla Egan Gallery.
E così, tenendo conto dei sui interessi, su suggerimento di Rauschenberg, nel 1951-52 inizia a studiare al Black Mountain College in North Carolina, dove segue i corsi, tra gli altri, di insegnanti quali Franz Kline, Robert Motherwell e Ben Shahn. Sempre nel 1951 la Kootz Gallery di New York gli dedica la sua prima personale dopo quella organizzata dalla The Seven Stairs Gallery di Chicago. La sua opera in questo periodo risente dell’espressionismo in bianco e nero di Kline e dell’immaginario giocoso di Paul Klee.
Nel 1952 una borsa di studio del Virginia Museum of Fine Arts gli consente di viaggiare in Nord-Africa, Spagna, Francia e Italia, dove le sue prime mostre vengono organizzate nel corso della primavera dell’anno successivo: prima alla Galleria di Via della Croce 71 (Roma) e poi alla Galleria d’Arte Contemporanea di Firenze.
Al suo ritorno negli Stati Uniti, nel 1953, entra nell’esercito come crittografo. Lo stesso anno espone alla Stable Gallery (New York) e alla Little Gallery (Pincerton, New York). Tra il 1955 e il 1959 lavora a New York e in Italia, dove infine, su suggerimento del collega Toti Scialoja, decide di stabilirsi a Roma. Espone nuovamente alla Stable Gallery e seleziona un piccolo gruppo di opere, Tiznit, A-Oe, Solon I, Solon II, Quaday, La-La, Volubilus, Marrakech, per un’esposizione alla Catholic University di Washington D.C.
Stabilitosi a Roma, realizza opere come Olympia, Arcadia, Blue Room e Sunset. Lavora nello studio di Salvatore Scarpitta in Via Margutta e nel 1958 espone alla Galleria La Tartaruga (Roma), alla Galleria del Cavallino (Venezia) e alla Galleria del Naviglio (Milano). Ritorna a New York, dove stringe un lungo sodalizio con la Leo Castelli Gallery. Nel biennio 1959-1960 è nuovamente a Roma, dove inizia a dedicarsi alla scultura, medium che tuttavia abbandonerà fino alla metà degli anni Settanta, e allo stesso tempo dipinge The Age of Alexander, to Leonardo, Crimes of Passion I e II, Odeion, Sunset Series, Garden of Sudden Delight (to Hieronymus Bosch), School of Fontainebleau, Sahara and Herodiade.
Nel 1961 tra l’atelier di Piazza del Biscione e la casa di Via Monserrato, Twombly dipinge Triumph of Galatea, Empire of Flora, Bay of Naples, la serie di cinque tele intitolata Ferragosto e School of Athens. In autunno espone prima alla Galerie Rudolf Zwirner (Essen) e poi alla Galerie J (Parigi). Nel corso del biennio 1962-1963 dipinge Birth of Venus, Leda and the Swan, Hero and Leander, Hyperion (to Keats), Second Voyage to Italy, Dutch Interior e Nine Discourses on Commodus, quest utimo ciclo presentato da Leo Castelli l’anno successivo a New York.
Nell’autunno del 1964 espone alla Galerie Friedrich + Dahlem di Monaco una serie di dipinti intitolata: The Artist in the Northern Climate. L’anno successivo viene allestita la prima mostra museale sull’artista al Museum Haus Lange di Krefeld, in seguito portata al Palais des Beaux Arts di Bruxelles e allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Intorno alla metà degli anni Sessanta Twombly inizia anche a lavorare alla serie dei “gray printings”, di cui un primo nucleo viene esposto alla Galleria Notizie di Tornio e successivamente da Leo Castelli. Nel 1968 il Milwaukee Art Centre presenta la prima grande retrospettiva statunitense dedicata all’artista intitolata Cy Twombly: Paintings and Drawings. Ne seguiranno altre, nel corso degli anni, come ad esempio quelle organizzate dal The Whitney Museum of American Art nel 1979, dalla Kunsthaus Zürich nel 1987 (successivamente esposta al Palacio de Velàzquez / Palacio de Cristal, Madrid; the Whitechapel Art Gallery, Londra; the Städtische Kunsthalle, Düsseldorf; e al Centre Georges Pompidou, Parigi), dal Musée National d’Art Moderne di Parigi nel 1988, dal MoMA di New York nel 1994, dalla Pinakothek der Moderne di Monaco nel 2006, dalla Tate Modern di Londra nel 2008 e dall’Art Institute of Chicago nel 2009.
Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, Twombly viaggia continuamente tra gli Stati Uniti e l’Italia. Realizza opere come Anatomy of Melancholy, un’opera conclusa nel 1994 e intitolata Untitled (Say Goodbay, Catullus, to the Shores of Asia Minor) ed inoltre partecipa a nuove retrospettive museali, come quella organizzata dalla Kunsthalle di Berna nel 1973, o a mostre come quella organizzata un paio d’anni più tardi dall’Institute for Contemporary Art di Philadelphia, poi allestita al San Francisco Museum of Modern Art. Tra il 1977 e il 1978 realizza il ciclo monumentale in dieci tele, Fifty Days at Iliam, allestito nel 1978 alla Lone Star Foundation di New York.
Gli anni Ottanta si aprono con la partecipazione alla 39a Biennale di Venezia con un ciclo di opere intitolato Five Days Wait at Jiayuguan. Nela 1981 è la volta poi della prima mostra sulle sculture, realizzate da Twombly a partire dal 1958, al Museum Haus Lange di Krefeld. Lo stesso anno viene inaugurata al Newport Harbor Art Museum (Newport Beach, California) una mostra di opere su carta successivamente allestita al Elvehjem Museum of Art (Madison), al Virginia Museum of Fine Arts (Richmond) e alla Art Gallery of Ontario (Toronto). L’anno successivo partecipa anche a Documenta 7 a Kassel. Nella seconda metà degli anni Ottanta, inoltre, Twombly lavora a serie di disegni e dipinti come: Proteus, Hero and Leander, Hero and Leandro (to Christopher Marlowe), Analysis of the Rose as Sentimental Despair e Venere sopra Gaeta. Nel 1986 è la volta di una nuova retrospettiva, Cy Twombly: Drawings, Collages and Paintings on Paper: 1955-1985, organizzata da Lerry Gagosian a New York.
Nel settembre 1994, come già ricordato, viene allestita una nuova retrospettiva su Twombly al MoMA, in seguito trapiantata anche alla Menil Collection di Houston, al Museum of Modern Art di Los Angeles e alla Neue Nationalgalerie di Berlino. L’anno successivo a Houston apre la Cy Twombly Gallery per esporre le opere realizzate a partire dal 1954. Nel 1997, invece è la volta della prima mostra scultorea negli Stati Uniti: viene organizzata da Lerry Gagosian e intitolata Cy Twombly: Ten Sculptures.
Gli anni Duemila continuano all’insegna della scultura con la mostra Cy Twombly: The Sculpture, organizzata dal Kunstmuseum di Basilea e successivamente allestita alla Menil Collection di Houston e alla National Gallery di Washington, D.C. In estate Three Studies for the Temeraire, ciclo ispirato a Turner, viene esposto alla National Gallery di Londra in dialogo con l’opera originale del maestro inglese. Lavora alla serie Lepanto, presentata per la prima volta alla 49a Biennale veneziana, e ad altri cicli come A Gathering of Time, Bacchus e Blooming: A Scattering of Blossoms and Other Things. Nel 2008 viene inaugurata dalla Tate Modern Cy Twombly: Cycles and Seasons, retrospettiva che viaggia anche al Guggenheim Museum di Bilbao e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Nel 2011, anno in cui Twombly si spegne a Roma, a suggellare una carriera davvero molto lunga e prolifica, l’artista conclude le otto tele del ciclo Untitled (Camino Real). Nel mentre il Museum Brandhorst di Monaco inaugura una nuova mostra sul lavoro fotografico dell’artista, successivamente riproposta dal Museum für Gegenwartskunst di Sigen e da BOZAR – Centre for Fine Arts a Bruxelles. 

Bibliografia scelta

  • Bastian H. (a cura di), Cy Twombly Paintings. Catalogue Raisonné, 7 Vol. München: Schirmer/Mosel Verlag Gmbh, 1992-2018.
    Vol. I. 1948-1960
    Vol. II. 1961-1965
    Vol. III. 1966-1971
    Vol. IV. 1972-1995
    Vol. V. 1996-2007
    Vol. VI. 2008-2011
    Vol. VII. Addendum
  • Del Roscio N. (a cura di), Cy Twomply Drawings. Catalogue Raisonné, 8 Vol. München: Schirmer/Mosel Verlag Gmbh, 2011-2017.
    Vol. I. 1951-1955
    Vol. II. 1956-1960
    Vol. III. 1961-1963
    Vol. IV. 1964-1969
    Vol. V. 1970-1971
    Vol. VI. 1972-1979
    Vol. VII. 1980-1989
    Vol. VIII. 1990-2011
  • Del Roscio N. (a cura di), Cy Twomply Sculpture. Catalogue Raisonné, 2 Vol. München: Schirmer/Mosel Verlag Gmbh, 2011.
    Vol. I. 1946-1997
    Vol. II. 1998-2011
  • Bastian H. (a cura di), Cy Twombly. The Printed Graphic Work. Catalogue Raisonné. München: Schirmer/Mosel Verlag Gmbh, 2017.

Bibliografia scelta

  • Bastian H. (a cura di), Cy Twombly Paintings. Catalogue Raisonné, 7 Vol. München: Schirmer/Mosel Verlag Gmbh, 1992-2018.
    Vol. I. 1948-1960
    Vol. II. 1961-1965
    Vol. III. 1966-1971
    Vol. IV. 1972-1995
    Vol. V. 1996-2007
    Vol. VI. 2008-2011
    Vol. VII. Addendum
  • Del Roscio N. (a cura di), Cy Twomply Drawings. Catalogue Raisonné, 8 Vol. München: Schirmer/Mosel Verlag Gmbh, 2011-2017.
    Vol. I. 1951-1955
    Vol. II. 1956-1960
    Vol. III. 1961-1963
    Vol. IV. 1964-1969
    Vol. V. 1970-1971
    Vol. VI. 1972-1979
    Vol. VII. 1980-1989
    Vol. VIII. 1990-2011
  • Del Roscio N. (a cura di), Cy Twomply Sculpture. Catalogue Raisonné, 2 Vol. München: Schirmer/Mosel Verlag Gmbh, 2011.
    Vol. I. 1946-1997
    Vol. II. 1998-2011
  • Bastian H. (a cura di), Cy Twombly. The Printed Graphic Work. Catalogue Raisonné. München: Schirmer/Mosel Verlag Gmbh, 2017.