Franz Kline

Franz Kline nacque a Wilkes-Barre, Pennsylvania. Studiò all’Art Students League di New York (1931-1935) e, nel corso del triennio successivo, alla Heatherley School of Fine Art di Londra. Al termine di questa esperienza, nel 1939, fece definitivamente ritorno a New York.
Tra gli anni Trenta e i Quaranta, le opere di Kline rimasero sostanzialmente ancora di natura rappresentativa: paesaggi industriali che richiamano quelli della natia Pennsylvania, soggetti animati, murali e ritratti. Negli anni Quaranta, Kline, oltre ad interessarsi all’arte giapponese, fece la conoscenza di Willem de Kooning e di Jackson Pollock. Alla fine del decennio, tuttavia, l’artista aveva ormai maturato una propria identità astratta, caratterizzata da segni decisi in bianco e nero. Anche se aveva esposto una prima volta, tra il 1938 e il 1942, alla National Academy of Design di New York, la sua prima mostra personale fu organizzata, nel 1950, alla Egan Gallery di New York. Fu questa un’occasione molto preziosa, che permise all’artista di affermarsi come uno degli esponenti principali dell’Espressionismo Astratto. Intorno alla metà degli anni Cinquanta, al bianco e nero furono aggiunti anche i colori, e contemporaneamente le sue opere furono esposte alla 9th Street Art Exhibition (1951), al MoMA in occasione della mostra Twelve Americans (1956), alla Galleria La Tartaruga di Roma (1958), alla Galleria del Naviglio di Milano (1958) e alla XXX Edizione della Biennale d’Arte di Venezia (1960).
Anche se, come Pollock, Kline fu etichettato come action painter, i suoi lavori furono spesso il risultato di una gestualità ben calcolata, di una spontaneità studiata, dal momento che l’artista era uso preparare molte prove di quello che sarebbe poi stato il risultato definitivo sulla tela.
Una curiosità in merito alle opere di Kline riguarda il rapporto con Willem de Konning. Pare che questi, nel 1948, consigliò all’amico di prendere uno degli schizzi che soleva realizzare prima dell’opera compiuta e proiettarlo su una parete. Kline descrisse il risultato ottenuto come un insieme di pennellate che, sradicando l’immagine di partenza, diventavano delle entità a sé stanti. Da allora Kline realizzò dipinti nello stile di ciò che vide proiettato quel giorno sul muro.
Vinse, infine, diversi premi come il Premio “S. J. Wallace Truman” della National Academy of Design di New York (1944), il Premio dell’Art Institute di Chicago (1957), il Premio dell’Amerikanische Erziehungsministeriums (1960).

Bibliografia scelta

  • Rogge C. E., Franz Kline: the artist’s materials. Los Angeles: Getty Conservation Institute, 2022.
  • Hauser&Wirth Institute, Estate of Franz Kline, Catalogue raisonné project: Franz Kline Paintings, 1950-1962, 2021.
  • Christov-Bakargiev C., Franz Kline 1910-1962. Milano: Skira, 2004.

Bibliografia scelta

  • Rogge C. E., Franz Kline: the artist’s materials. Los Angeles: Getty Conservation Institute, 2022.
  • Hauser&Wirth Institute, Estate of Franz Kline, Catalogue raisonné project: Franz Kline Paintings, 1950-1962, 2021.
  • Christov-Bakargiev C., Franz Kline 1910-1962. Milano: Skira, 2004.