Jannis Kounellis

Nato al Pireo, in Attica, ma naturalizzato italiano, Jannis Kounellis si iscrisse appena ventenne all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove conobbe l’Arte informale e l’Espressionismo Astratto, binomio che sarà alla base del percorso che l’artista porterà avanti negli anni successivi. L’esordio avvenne sempre a Roma nel 1960, in occasione dell’inaugurazione della prima mostra personale a La Tartaruga, galleria presso cui Kounellis esporrà ancora nel 1964 e nel 1966. Risalgono, invece al 1967, le prime mostre ideologicamente vicine al movimento dell’Arte Povera, di cui Kounellis diventerà esponente di primo piano. Evidenti, in questi anni, si manifestarono anche i richiami alle origini greche dell’autore, oltre alla presenza di animali vivi contrapposti alle geometrie scenografiche degli ambienti, o la presenza del fuoco e contemporaneamente l’utilizzo di dispositivi che si rifanno alla produzione industriale.
Nel 1969, poi, Kounellis fece un passo ulteriore trasformando l’istallazione in vera e propria performance ed in particolare con i Cavalli, legati alle pareti de l’Attico di Fabio Sargentini, galleria in cui aveva esposto per la prima volta nel 1967 e nella quale tornerà ancora ad esporre nel corso degli anni Settanta. Sempre nel corso di questo decennio, le opere di Kounellis furono esposte continuamente, solo per citare alcune mostre, si ricordano quelle organizzate alla Galleria Gian Enzo Sperone di Torino (1971), alla Galerie Folker Skulima di Berlino (1971), alla Sonnabend Gallery di New York (1972), alla Galleria La Salita di Roma (1973), alla Galleria Forma di Genova (1974), alla Galerie Rudolf Zwirner di Colonia (1975), alla Galerie Art in Progress di Düsseldorf (1976), alla Jean & Karen Bernier Gallery di Atene (1977) e al Museum Boymans-van Beuningen di Rotterdam (1977). Inoltre, nel 1972, Kounellis partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia, e l’anno successivo fu, anche in questo caso per la prima volta, alla Quadriennale di Roma.
A partire dagli anni Settanta tuttavia, e ancora durante il corso degli anni Ottanta, l’entusiasmo giovanile e volitivo che Kounellis aveva infuso nelle opere, lasciò il posto ad una nuova pesantezza disincantata e frustrata, derivante dalla consapevolezza circa il fallimento delle potenzialità innovative dell’Arte Povera, inghiottita suo malgrado dalle dinamiche commerciali della società dei consumi. Il culmine di questo atteggiamento si manifestò probabilmente nel 1989 alla Fundacio Espai Poblenou di Barcellona, dove Kounellis presentò un lavoro formato da quarti di bue appena macellati fissati a lastre metalliche mediante ganci e illuminate da lanterne a olio.
A partire dagli anni Novanta, invece, e ancora nel corso degli anni Duemila, lo slancio iniziale sembrò acquisire nuovo valore. Ritornò, per esempio, la propensione all’enfasi monumentale, come dimostrano l’istallazione Offertorio a Piazza del Plebiscito a Napoli (1995), il Mulino in ferro a Piazza Ponte di Tappia sempre a Napoli (1998) o il monumento cinquantennale della Resistenza nel cortile dell’edificio centrale dell’Università degli Studi di Padova (1995). Contemporaneamente, nel giro di pochissimi anni furono organizzate grandi mostre in Sud America come quella a Città del Messico (1999) o quelle in Argentina (2000) e Uruguay (2001). Ne 2002 l’istallazione dei Cavalli fu riproposta alla Whitechapel di Londra e lo stesso anno, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, l’artista realizzò un labirinto in lamiera, lungo il quale pose elementi tradizionali della sua arte come le carboniere, le cotoniere, i sacchi di iuta e i cumoli di pietre. Nel 2004 pensò ad una nuova istallazione per la Galleria dell’Accademia di Firenze, in occasione della celebrazione dei cinquecento anni dalla creazione del David di Michelangelo. Nel 2007 realizzò l’istallazione Con Mattia Preti alla Galleria Nazionale di Palazzo Arnone a Cosenza, inoltre si dedicò al disegno del carro di Santa Rosalia in occasione dell’annuale festino palermitano ed, infine, inaugurò la Porta dell’Orto Monastico della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Nel 2009 la Galleria Fumagalli e il Museo Adriano Bernareggi (Bergamo) gli dedicarono, rispettivamente, una personale e un’unica installazione site specific. Nel 2012, inoltre, una sua opera fu esposta al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.
Le opere di Kounellis sono conservate in numerose collezioni nazionali e internazionali. Volendo fare una selezione, si ricordano qui: il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, il Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina MADRE di Napoli, il MAXXI di Roma, la Collezione Roberto Casamonti di Firenze, il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern di Londra.

Bibliografia scelta

  • de Bellis V. (a cura di), Jannis Kounellis in six acts. Minneapolis: Walker Art Center, 2022.
  • Celant G. (a cura di), Jannis Kounellis. Milano: Fondazione Prada, 2019.
  • Corà B., Jannis Kounellis: atto unico. Milano: Skira, 2006.

Bibliografia scelta

  • de Bellis V. (a cura di), Jannis Kounellis in six acts. Minneapolis: Walker Art Center, 2022.
  • Celant G. (a cura di), Jannis Kounellis. Milano: Fondazione Prada, 2019.
  • Corà B., Jannis Kounellis: atto unico. Milano: Skira, 2006.

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