Joan Mirò

Pittore, scultore e ceramista catalano, Joan Mirò fu un esponente importante del Surrealismo. Ad attrarlo fu la dialettica delle forze: il cielo e la terra, il giorno e la notte, la violenza e l’evasione, la pittura e l’antipittura. Dall’impossibile sintesi definitiva di queste spinte opposte, scaturì il linguaggio plastico dell’artista, sicuramente una delle esperienze creative più riconoscibili del XX secolo.
Nemmeno ventenne frequentò l’Accademia di Francisc Galì di Barcellona dal 1912 al 1915, per poi continuare la sua formazione presso il Circolo Atistico di Sant Lluc, dove prese parte a lezioni di disegno dal vivo. Fu in questi primi anni del Novecento che Mirò conobbe il i pittori Fauves e che fu organizzata la sua prima personale alle Galierie Dalmau (1918).
Tra il 1919 e il 1925, Mirò si stabilì a Parigi. Qui conobbe Pablo Picasso, Tristan Tzara e André Breton solo per citare alcuni nomi, diventando sempre più familiare con la scena delle Avanguardie. Fu questo anche il periodo in cui cominciò a delinearsi lo stile tutto personale dell’artista: influenzato sicuramente dal Dada e raffinato, negli anni successivi, dall’influsso dei poeti e degli scrittori surrealisti. Nel 1921, inoltre, fu la volta di una nuova mostra personale alla Galerie La Licorne, seguita nel 1925 da una seconda personale parigina alla Galerie Pierre.
Tornato in Spagna, iniziò la sperimentazione su diversi media: la litografia, l’acquaforte, la scultura, la pittura su carta catramata e vetro e il grattage. Nel 1930, fu allestita la prima mostra negli Stati Uniti, alla Valentine Gallery di New York, seguita da una nuova personale alla Pierre Matisse Gallery, sempre a New York.
Nel 1936, con lo scoppio della Guerra Civile Spagnola, Mirò tornò a Parigi, salvo poi far definitivamente ritorno in Spagna con l’invasione nazista della Francia. Con il passare degli anni, l’artista divenne probabilmente il più surrealista tra i Surrealisti, tant’è che André Breton ebbe a definirlo come “il più surrealista di noi tutti” e forse fu anche per questo che la prima grande retrospettiva dedicatagli, organizzata dal MoMA, risale proprio a questi anni (1941).
A partire dallo stesso anno, Mirò iniziò a dedicarsi alla ceramica con Joseph Llorens Artigas e dal 1946 anche alla scultura in bronzo, pur continuando a portar avanti il suo interesse per le arti grafiche. Interesse che nel 1954 gli valse il premio per la grafica della Biennale di Venezia e, nel 1958, il Premio Internazionale Guggenheim. Riprese in mano, in questi stessi anni, anche la pittura su tela, occasionalmente praticata sin dal 1939. Nel 1947, infine, oltre a compiere il primo viaggio negli Stati Uniti, Mirò prese parte all’esposizione Le Surréalisme en 1947: Exposition internationale du surréalisme alla Galerie Maeght di Parigi, organizzata da Breton e Marcel Duchamp.
Nel 1981, a Palma di Maiorca fu istituita la Fundaciò Pilar e Joan Mirò nella casa dove i coniugi avevano vissuto e dove l’artista aveva lavorato. Meno di un decennio prima, nel 1972, Mirò aveva già dato vita all’omonima Fondazione a Barcellona. La raccolta, in gran parte donata dall’artista stesso, dalla moglie e dall’amico Joan Prats, ammonta oggi a ben 14.000 lavori pur essendo partita da un nucleo che contava 217 dipinti, 178 sculture, 9 lavori tessili, 4 ceramiche e quasi 8.000 disegni, nonché tutte le stampe.
Nel 1974, Mirò realizzò tre dipinti, chiamati La Speranza del condannato a morte, dedicati a Salvador Puig Antich, un militante anarchico condannato a morte quello stesso anno dal regime franchista. A partire dal 1978 iniziò a interessarsi alla scenografia – anche se questa era già stata al centro dei suoi interessi durante gli anni giovanili trascorsi a Parigi – e alla scultura monumentale. Risale, infatti, a questa fase Dona i ocell nel parco Joan Mirò di Barcellona, anche se ad onor del vero bisogna ricordare che le prime sculture monumentali in bronzo, Oiseau solaire e Oiseau lunaire, furono fuse nel corso del decennio precedente.
Gli anni Settanta, con la caduta del franchismo, furono anche gli anni in cui il lavoro dell’artista ricevette in patria quel meritato riconoscimento che gli era dovuto: nel 1978 fu insignito della Medalla d’Or de la Generalitat de Catalunya, l’anno successivo l’Università di Barcellona gli conferì la laurea honoris causa, nel 1980 ricevette la medaglia d’oro delle Belle Arti dal re di Spagna Juan Carlos ed, infine, nel 1981 fu la volta della medaglia d’oro di Barcellona.
Non ancora pago del suo lavoro, negli ultimi anni di vita, Joan Mirò si interessò sempre più alla produzione di ceramiche, come dimostrano i Murales del Sole e della Luna presso l’edificio dell’UNESCO di Parigi, e alla realizzazione di manifesti, come quello per i Mondiali di calcio del 1982. Continuò ad interessarsi anche di scultura e pittura, arrivando ad immaginare la prima come gassosa e la seconda come quadridimensionale. 

Bibliografia scelta

  • Dupin J. Lelong-Minaud A. (A cura di), Mirò Drawings, 6 vol. Paris: Daniel Lelong and Successiò Mirò, 2008-2018.
    • Vol 1: 1901-1937
    • Vol 2: 1938-1959
    • Vol 3:1960-1972
    • Vol 5: 1977
    • Vol 6: 1978-1981
  • Punyet Miró J., Gardy Artigas J. (a cura di), Mirò-Artigas. Ceramics. 1941-1981. Paris : Daniel Lelong and Successiò Mirò, 2007.
  • Fernandez Mirò E. e Ortega Chapel P. (a cura di), Mirò. Sculptures, 1928-1982. Paris: Daniel Lelong and Successiò Mirò, 2006.
  • Dupin J. (a cura di.), Joan Mirò: Catalogue Raisonné : Paintings, 6 vol. Paris: Daniel Lelong and Successiò Mirò, 1999-2006.
    • Vol 1 : 1908-1930
    • Vol 2 : 1931-1941
    • Vol 3 : 1942-1955
    • Vol 4 : 1959-1968
    • Vol 5 :1969-1975
    • Vol 6 : 1976-1981

Bibliografia scelta

  • Dupin J. Lelong-Minaud A. (A cura di), Mirò Drawings, 6 vol. Paris: Daniel Lelong and Successiò Mirò, 2008-2018.
    • Vol 1: 1901-1937
    • Vol 2: 1938-1959
    • Vol 3:1960-1972
    • Vol 5: 1977
    • Vol 6: 1978-1981
  • Punyet Miró J., Gardy Artigas J. (a cura di), Mirò-Artigas. Ceramics. 1941-1981. Paris : Daniel Lelong and Successiò Mirò, 2007.
  • Fernandez Mirò E. e Ortega Chapel P. (a cura di), Mirò. Sculptures, 1928-1982. Paris: Daniel Lelong and Successiò Mirò, 2006.
  • Dupin J. (a cura di.), Joan Mirò: Catalogue Raisonné : Paintings, 6 vol. Paris: Daniel Lelong and Successiò Mirò, 1999-2006.
    • Vol 1 : 1908-1930
    • Vol 2 : 1931-1941
    • Vol 3 : 1942-1955
    • Vol 4 : 1959-1968
    • Vol 5 :1969-1975
    • Vol 6 : 1976-1981